XIV Congresso Regionale ACLI Lombardia APS

Contributo di #VittorioVilla al confronto congressuale

La speranza di poter continuare a partecipare con passione alle attività delle Acli, anche nelle limitate possibilità della quarta età

Il lungo periodo di confinamento a casa, è stato l’occasione per riflettere con maggior impegno sulle esortazioni di Papa Francesco e di Monsignor Delpini a:

  1. prendere coscienza che sono la forza comunicativa della Parola di Dio e la nostra predisposizione ad ascoltarla, considerarla, accoglierla e ad impegnarci a viverla che rendono capaci di riconoscere i limiti strutturali di tutte le creature e le opportunità di ampliare le nostre facoltà e visioni della vita invocando con umiltà e speranza l’aiuto del Signore;
  2. verificare come e quanto abbiamo orientato le nostre relazioni ed i nostri impegni alla attuazione delle rivelazioni ed ispirazioni della Parola di Dio e degli insegnamenti della Chiesa, considerando:
  3. le illimitate potenzialità generative del Signore che, per amore, ha creato gli uomini e le donne a Suaimmagine e somiglianza e li ha dotati della libertà e delle facoltà, delle sensibilità e dei sentimenti che, in relazione con Lui, mettono in grado di “corrispondere al suo Amore e di partecipare alla vita, sempre più piena e senza fine” rivelata e manifestata da Gesù e documentata dai Vangeli;
  4. le vocazioni degli uomini e delle donne ad attivare, sviluppare ed approfondire le conoscenze, le sensibilità e le motivazioni all’impegno per il progresso culturale economico e sociale ed a condividere la libertà e le facoltà cognitive, relazionali e spiritualidelle quali il Signore li ha dotati,con le persone con le quali hanno opportunità di rapportarsi, perché nella vita improntata all’Amore ed alla Misericordia “c’èpiù gioia e soddisfazione nel dare che nel ricevere”;
  5. l’importanza della disposizione ad essere “cristiani in uscita” quale condizione per poter rispondere alla vocazione missionaria dei discepoli di Gesù a vivere la loro socialità e le loro potenzialità relazionali ed a testimoniare la bellezza e le illimitate potenzialità dell’amore e della misericordia;
  6. la considerazione ed attuazione degli indirizzi e dei criteri di orientamento delle autorità morali e religiose per discernere e riconoscere i rischi delle interpretazioni che distorcono la Parola di Dio, contrastano con la costruzione di una società che favorisca l’espressione delle potenzialità delle persone e la realizzazione del bene comune e causano le crescenti ingiustizie nelle opportunità di beneficiare dei progressi della scienza, delle tecnologie, dei mezzi di comunicazione e dell’organizzazione delle attività produttive e sociali;
  7. le motivazioni dell’affermazione che “il tempo è superiore allo spazio” perché il Signore della vita è eterno, la prospettiva della partecipazione alla vita nuova annunciata da Gesù, non termina con l’esistenza terrena e la vita spirituale; in dialogo con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo si esprime anche quando è un piccolo gruppo di fedeli che si riuniscono in preghiera e continua a svilupparsi anche quando le energie fisiche ed operative si riducono: proprio per questo la vita umana è sacra ed è degna di  attenzioni e di cure dal concepimento fino al suo spegnersi;
  8. l’importanza fondamentale di approfondire la conoscenza della Parola ed il dialogo con il Signore perrigenerare ed alimentare le motivazioni all’impegno sociale;
  9. le esortazioni a:
  10. avere un rapporto positivo con la natura ed i beni naturali per non compromettere il diritto delle nuove generazioni a beneficiarne;
  11. raccordare le esperienze vissute con le esigenze di innovazionerichieste dall’accelerazione delle trasformazioni della società e dall’anelito dei giovani per la costruzione di una società più giusta e che favorisca l’espressione delle potenzialità di tutte le persone.

La verifica delle attenzioni ad aprirmi alle rivelazioni ed ispirazioni della Parola di Dio e degli insegnamenti della Chiesa, per maturare le motivazioniall’impegni sociali, mi motiva a ringraziare il Signore e le tante persone che hanno contribuito alla mia formazione ed educazione al senso della vita e ad impegnarmi a contribuire alla realizzazione del bene comune a partire che ho ricevuto:

  • negli anni dell’infanzia, dai miei genitori e da mio nonno, con il quale ho trascorso molto tempo e che, con le sue testimonianze sulle prime esperienze dell’organizzazione sindacale, mi ha trasmesso i valori del lavoro e dello sviluppo del dialogo anche con persone che hanno diverse visioni della vita e la passione per la promozione delle condizioni di vita dei lavoratori;
  • nei primi anni dell’adolescenza, dai salesiani del collegio in cui ho frequentato la scuola media, che mi hanno educato ad approfondire le conoscenze sulle dinamiche sociali e dal sacerdote che dirigeva ed animava l’oratorio del mio paese che mi ha aiutato a comprendere e sperimentare l’importanza del dialogo con il Signore per orientare le mie relazioni e i miei impegni alla formazione nell’azione;

Dopo l’avvio del lavoro in fabbrica, nel 1953, sono poi stato attivo nella partecipazione alle iniziative delle Acli che, con i loro articolati programmi di attività ed il coinvolgimento attivo dei dirigenti e dei militanti nella loro programmazione ed organizzazione, che mi hanno offerto ampie possibilità di sperimentare attraverso gli impegni per:

  • la ripresa dell’azione sindacale, di fatto interrotta in quell’azienda, dopo lo scioglimento della “Commissione Interna” per poter accedere ai finanziamenti previsti dal piano Marchall;
  • la “Leva del Lavoro” che preparava all’ingresso nel mondo del lavoro e che, in provincia di Varese, si organizzava in molte strutture di base ed ha avuto un seguito con la Post Leva, in cui riprendevano i contatti formativi con i ragazzi e le ragazze, dopo alcuni mesi dall’avvio delle attività lavorative;
  • l’organizzazione zonale delle Acli e la partecipazione alla scuola provinciale di formazione ed alla Commissione provinciale nuclei che mi hanno preparato a partecipare: dal novembre 1962 al giugno 1963 alla scuola centrale delle Acli e, nell’inverno 1963- 1964, alla scuola della Cisl, che avevo chiesto di frequentare per prepararmi al lavoro nell’ufficio nuclei delle Acli;

Dopo la mia assunzione alle Acli nazionali, ho continuato poi a far leva sui punti fermi dell’approfondimento della Parola di Dio, della formazione nell’azione e del dialogo anche con le persone con diversi orientamenti culturali e sociali alla programmazione ed organizzazione delle attività del Movimento finalizzate:

  • negli anni ’60, alla promozione sociale dei lavoratori ed alla ripresa del processo di unità sindacale, con le iniziative dei “Gruppi di Fabbrica”  per la formazione e l’orientamento sindacale all’insegna del motto “pregare, dibattere e impegnarsi insieme” e che, dal 1969 al 1972, ogni anno, hanno avuto oltre 400 partecipanti alle settimane di formazione ed orientamento al rinnovamento dell’azione sindacale attraverso l’impegno dei “delegati” eletti dai lavoratori nelle assemblee di reparto;
  • negli anni ’70, nell’ufficio organizzazione, ad arginare le perdite di iscritti e difficoltà al rinnovamento delle attività, dopo il ritiro del consenso ecclesiale, alla partecipazione al coordinamento delle associazioni di ispirazione cristiana ed agli impegni per la costruzione delle condizioni per la partecipazione attiva di tutte le componenti alla Presidenza ed alla Direzione nazionale;
  • negli anni 80, allo sviluppo ed alla qualificazione dell’organizzazione delle attività dell’Enars e dell’US Acli, con specifiche attenzioni alla  qualificazione delle iniziative del Coordinamento delle associazioni di promozione sportiva ed alla partecipazione al Comitato Nazionale lo Sviluppo dello Sport ed al Comitato Interassociativo dei Circoli Aziendali per la democratizzazione delle attività dell’ex Enal;
  • negli anni a cavallo del cambio di secolo, dopo il trasferimento a Milano, all’organizzazione dei pensionati delle Acli, alla costituzione ed all’avvio della Fap ed alla gestione commissariale delle Acli di Lodi, di Imperia e di Cagliari;
  • negli scorsi decenni: alla collaborazione, come volontario che ha continuato ad essere appassionato al Movimento, all’organizzazione delle iniziative lombarde dell’US Acli e della Fap ed alla rappresentanza delle Acli nel Forum lombardo delle associazioni famigliari.

Come ho anticipato nel sottotitolo, nonostante le limitate possibilità di contatti causate dalla pandemia del Covid,spero di poter continuare a partecipare con passione alle attività delle Acli, con la consapevolezza che, nella quarta età, è opportuno lasciare le responsabilità direttive e dedicarsi ad attività che si possono continuare a sviluppare anche quando le risorse fisiche ed operative si riducono, quali sono le iniziative:

  • promosse dalla Fap per favorire la continuazione della partecipazione attiva alla vita della società, con particolari attenzioni: ai rischi ai quali la pandemia del Covid espone gli anziani ed ai disagi causati dalle minori possibilità di relazioni interpersonali; alle possibilità di continuare a sviluppare la vita spirituale anche quando le potenzialità fisiche ed operative si riducono progressivamente;
  • che favoriscono le riflessioni: sulle esigenze di innovazione dei criteri di programmazione ed organizzazione delle attività delle associazioni di promozione sociale per poter influire sulle dinamiche delle trasformazioni in atto; sull’approfondimento delle potenzialità della Parola di Dio e degli insegnamenti della Chiesa di aiutare a dar senso alla vita anche quando le difficoltà aumentano; sulle possibilità di partecipare all’attuazione delle iniziative che sostanziano il “patto educativo globale” alle quali Papa Francesco esorta a partecipare per comprendere il senso delle trasformazioni epocali in atto e maturare le motivazioni ed i criteri con i quali cercare di orientarle ad un effettivo progresso economico e sociale;
  • che aiutano a ricostruire le condizioni per la partecipazione attiva delle diverse forme di aggregazione e di iniziativa delle Acli che favoriscono la partecipazione attiva e responsabile dei cittadini alla vita della società, intensificando le preghiere di invocazione dell’aiuto del Signore a confidare nelle potenzialità comunicative e rigenerative della comunione spirituale.

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